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Che cos’ha di speciale …?
Cos’ha di speciale Baudelaire?

Eh, vi piacerebbe. E invece alle cose bisogna arrivarci da soli. Abbiamo “testato” questo simil-rebus su un gruppo di persone, prese a (Max) casacci(o) in mezzo alla folla. E nessuno ha dato la giusta soluzione. Troppo difficile? No, solo questione di allargare un po’ i propri orizzonti culturali e linguistici. Le risposte più comuni sono state:

a) Forian (F+Dorian inteso come Gray) 53,7% dei solutori

b) Finner (F+Sinner, il tennista) 28,3% dei solutori

c) Fottiti (pensando ad un nostro tentativo di vendere un corso di lettura veloce) 13% dei solutori

A parte che ci permettiamo di suggerire che solitamente la lettera indicata non sostituisce l’iniziale del disegno; partendo da questo presupposto, al massimo le prime due soluzioni sarebbero state Fdorian e Fsinner, entrambi poco inerenti con il titolo della manomissione e più adatti ad Eta Beta, l’umanoide amico di Topolino. Ve lo diciamo noi chi è il personaggio nell’illustrazione: è il veggente per antonomasia, è il ragazzetto maledetto della poesia, monsieur Arthur Rimbaud (di cui abbiamo già piazzato qua una citazione). Dunque F+Rimbaud. Pensate alla pronuncia e se non la sapete o non la ricordate controllate su Google. Fatto? Bene! Suona più o meno come “rambò”. F+rambò. Non adesso, fra ‘m bò. Si, non è certo una p, ma in fondo nessuno è mai veramente chi dice di essere né perfetto.

Che cosa voleva comunicare qui l’artista:

Bolgia di critici osannati/demolirò gli assiomi cementificati/dove i poeti laureati si muovono sparuti/stupirò con la ballata dei rifiuti

Qualcosa di molto simile a questi dissacranti versi dei Management Del Dolore Post-Operatorio. Che si, i poeti maledetti sono stati indubbiamente esiziali nella storia della letteratura; che il deragliamento dei sensi, l’ebrezza, l’assenzio e la cedrata Tassoni potessero essere mezzi, battelli, verso l’inconnu, una dimensione nuova ed estranea, forse non l’avremmo detto. Di certo Baudelaire e co. non immaginavano che l’artista debosciato sarebbe diventato uno stereotipo duro a morire: sarà mai veramente considerato credibile un/un’ artista che si lava e mette abiti puliti, beve moderatamente, fuma assai raramente e non ha provato a suicidarsi una ventina di volte?

Bukowski/dimmi la verità/ di quella birra non ne hai bevuta la metà!