“Ti faccio sparare”

Notti magiche/inseguendo un goal/sotto il cielo ecc.ecc. Chi non ricorda quella torrida estate in cui ci facemmo letteralmente scippare il mondiale dall’Argentina più scarsa della storia? Forse chi è nato dopo il 1990. E come dimenticare gli occhi spiritati di Totò, il favoloso Baggio e in generale una delle nazionali più forti di sempre? E la barzelletta su Zenga?

Uno telefona a casa di Zenga, risponde la moglie:
– Signora, posso parlare con suo marito? 
– Mi spiace ma è uscito.
– Oh no, di nuovo?

Altri tempi. Basta, troppi ricordi. E Ciao, la mascotte disegnata (a sua insaputa) da Tim Burton? Si era detto basta.

Che cosa voleva comunicare qui l’artista: l’uomo copertina di Italia ’90 viene trasportato dal rassicurante rettangolo verde alla dura realtà lavorativa; qui, un ideale responsabile HR, gli nega la gioia di un’assunzione che pareva scontata – date le molte skills – ed ecco il bomber tascabile che si dispera, come gli avessero annullato un goal. Il titolo del post richiama un episodio realmente accaduto e probabilmente il pensiero di tanti candidati ingiustamente respinti.